S. Elisabetta d’Ungheria
L’ Ordine Francescano secolare cresce

17.11.11

Se qualcuno mi avesse chiesto come mai sei entrata a far parte dell' OFS, avrei risposto: perché voglio vivere il Vangelo secondo lo spirito di San Francesco nell'amore di Dio, in comunione con Cristo, in unione fraterna con tutti gli esseri umani e con il Creato.

Partecipare all'ascolto della Parola e alla vita della Chiesa, in atteggiamento di costante conversione, come operatrice di pace.

Tutti questi elementi della spiritualità francescana: sviscerati nelle varie catechesi, nella preghiera e nella vita stessa di San Francesco, hanno fatto crescere in me la consapevolezza che quello fosse l' abito che avrei voluto indossare.

Guardare Dio con gli occhi amorevoli di Francesco, completamente affidata a Lui come strumento malleabile nelle sue mani, svuotata di ogni rancore, superbia e ipocrisia.

Un  recipiente  vuoto  pronto  per  essere  riempito  della   volontà   di   Dio   per
manifestare agli altri la sua gloria.

Tuttavia quando il Consiglio ufficialmente mi ha comunicato che dopo il rito dell'iniziazione, che si sarebbe svolto durante la celebrazione eucaristica del 24/11/11 festa di S. Elisabetta nostra Patrona, incominciava per me il periodo di noviziato, ho provato un sentimento strano.

É come se Francesco mi tendesse le sue mani attraverso l'abbraccio dei miei fratelli e mi affidasse dei compiti da adempiere. Lui, il Santo a cui pareva di non pensare e di non amare davvero, finché non avesse tradotto in atto ciò che pensava per amore.

Mi sono sentita lusingata, ma smarrita e ho chiesto aiuto a Dio per utilizzare al meglio i talenti che Lui mi ha donato.



La presenza provvidenziale di Padre Francesco Neri ha reso più solenne il rito di ammissione, durante il quale io e le mie sorelle eravamo visibilmente commosse. Lacrime comuni a testimoniare quanto l'accettazione della nostra domanda fosse per tutte noi importante.



Purtroppo però la commozione almeno per me si e' fatta più' intensa durante il canto dell'Agnello di Dio che perdona.

Mi sentivo colpevole di non riuscire a provare ancora quell'amore incondizionato nei confronti di coloro che ci fanno del male.

Mi sembrava che l'omelia di Padre Francesco Neri fosse rivolta a me allora ho capito che il mio cammino di fede e' appena incominciato.

In ogni caso sono felice di essere entrata a far parte della famiglia francescana della Parrocchia delle Sacre Stimmate e per  questo  ringrazio  il  consiglio,  fra Francesco, nostro assistente e  tutti  coloro  che  hanno  reso  possibile  questo disegno di Dio.



Angela Spada